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Ad aprile al via i lavori al Pronto Soccorso della Gruccia. Due fasi di interventi. Conclusione ad inizio 2026

Saranno suddivisi in due fasi ben distinte, intervallati da un arco di tempo definito, i lavori di ampliamento e riqualificazione del pronto soccorso dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia. Come ha spiegato di recente Simona Dei, direttore sanitario della Asl Toscana Sud Est, il cantiere sarà attivato il prossimo mese di aprile. Il primo step di intervento durerà un anno. Poi ci sarà uno stop di 4,5 mesi che consentirà di risistemare alcuni locali, dopodiché si passera alla fase due, che durerà un altro anno e mezzo. Il tutto, quindi, si dovrebbe completare all’inizio del 2026. Una diluizione necessaria perché, naturalmente, è impensabile chiudere l’attuale pronto soccorso. I lavori dovranno andare di pari passo con l’attività quotidiana della struttura di emergenza. Una volta ultimato, il nuovo Ps del Valdarno potrà contare su spazi più ampi che risponderanno in maniera molto più efficiente alle esigenze non solo dei pazienti, ma anche dei medici e del personale infermieristico. Il costo complessivo dell’operazione è superiore ai 2,2 milioni di euro. 1,6 milioni sono risorse statali e regionali, il resto legate al decreto rilancio post covid. Dal 2020 ad oggi si è resa evidente la necessità di avere tutti i setting su un unico livello rispetto alla situazione attuale, che vede il pronto soccorso al secondo livello e il reparto di medicina di urgenza e Hdu al terzo.
Previsto quindi l’ampliamento delle aree esistenti mediante la costruzione di due nuovi padiglioni realizzati al posto dei giardini laterali, oltre ad una riorganizzazione degli spazi interni, ed un adeguamento di tutti gli impianti. La struttura sanitaria rappresenta un riferimento indispensabile per un’area territorialmente ampia, registrando un ampio numero di accessi anche dal Valdarno fiorentino e non solo, come testimoniano i numeri. Nei due anni della pandemia gli ingressi si erano quasi azzerati, ma adesso, con il ritorno alla normalità, l’afflusso è tornato ad essere consistente. E una parte dei pazienti viene ricoverato, quindi ci sono conseguenze anche sui posti letto della medicina interna. Ogni giorno, in media, più di 100 persone entrano nel Ps, con punte di 140. Nel 2022 gli accessi sono stati circa 38.000, con una percentuale di ricoveri del 10%. L’impatto dei pazienti del Valdarno Fiorentino sul pronto soccorso va dal 16 al 17% . Percentuale che si è moltiplicata dopo la chiusura del Ps dell’ospedale Serristori di Figline. La struttura attuale fu quasi completamente riqualificata nel 2012: 900 mq di superficie, quattro ambulatori per i codici minori, altrettanti per i codici gialli, stanza dei pazienti Gli spazi interni furono aumentati di 300 mq, coinvolgendo sia quelli ad uso sanitario che di servizio (triage, sale di attesa e spazi per le cure), con la predisposizione di impianti di avanguardia per le attrezzature acquisite nel tempo. Adesso il presidio necessita di nuovi lavori di adeguamento, alla luce anche delle nuove esigenze che l’emergenza sanitaria ha evidenziato.

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