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Tesi di laurea sul Valdarno. Ginevra Buglieri racconta in foto il grattacielo di San Giovanni

“Il Grattacielo di San Giovanni Valdarno. Tra storia e cambiamento”. Questo il titolo della tesi di laurea scritta da Ginevra Buglieri, ventiduenne sangiovannese, che martedì mattina ha conseguito il diploma di primo livello in Discipline delle Arti dello Spettacolo, indirizzo Fotografia, con il massimo punteggio e la lode, presso la Libera Accademia di Belle Arti (LABA) di Firenze.
“Ho voluto realizzare un progetto fotografico di tipo storico-documentaristico – racconta Ginevra – sulla cittadina a partire dal Medioevo, con una particolare attenzione sulla trasformazione di piazza della Libertà, successivamente ponendo l’accento sull’edificio conosciuto da tutti i sangiovannesi e non come Il Grattacielo”.
All’interno del lavoro fotografico, in bianco e nero digitale, é presente una galleria di ritratti d’interno a diversi condomini, una serie di immagini dell’architettura che pongono enfasi sull’impatto di una tale costruzione proprio a ridosso del centro cittadino e infine, a supporto della narrazione, documenti storici riguardanti la costruzione dell’edificio.

La tesi si sviluppa su due distinte aree tematiche: la prima che riguarda la cittadina di San Giovanni Valdarno e la seconda che prende in esame diversi fotografi e le relative correnti storico-artistiche di appartenenza, per spiegare il taglio documentario scelto per la realizzazione e la presentazione finale delle immagini.
“La conclusione della mia tesi – come si legge nel lavoro della studentessa sangiovannese – è stata quella di documentare, in una realtà provinciale come quella di San Giovanni Valdarno, la presenza di un così ingombrante complesso residenziale nel centro cittadino contornato da un paesaggio naturale di grande bellezza, a testimonianza sia di una visione moderna, seppur decontestualizzata, dell’abitazione a sviluppo verticale, tipica di tangibilità urbanistiche ben diverse e per territorio e per densità demografica, sia del sorgere di un’istituzione locale, di un discusso simbolo architettonico della cittadina”.
E la scelta di questo argomento è derivata propio da un contrasto interno, dal sentimento “odi et amo” da parte di Ginevra nei confronti dell’edificio, “dal non poter razionalmente comprendere – scrive la ragazza nella tesi – come in una piazza così centrale possa essere stata progettata, approvata e completata un’opera dalla dubbia armonia architettonica, con il suo susseguirsi di simmetriche geometrie […] e nello stesso tempo nel mio non riuscire ad immaginare la città di San Giovanni Valdarno priva dell’impatto visivo e materiale del Grattacielo”.

Infine un ringraziamento a quanti hanno reso possibile la raccolta del materiale per la strutturazione dell’elaborato di tesi. “È stata preziosa la disponibilità dei vari condomini – conclude Ginevra – dato che senza di loro tutto il mio lavoro non sarebbe stato possibile, così come la collaborazione e la disponibilità da parte del Comune di San Giovanni e di altre istituzioni locali”.

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