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Cresce l’attenzione verso il benessere psicofisico dei dipendenti: esplode la “welfare-ma

Il welfare aziendale si è diffuso ancora di più soprattutto dopo la pandemia, quando le aziende hanno iniziato a rivolgere un’attenzione crescente verso il benessere mentale e fisico dei loro dipendenti messo a dura prova dai mesi di lockdown.

Le varie attività non solo adottano politiche di welfare aziendale, ma le sponsorizzano e le fanno conoscere al pubblico per migliorare la loro reputazione. L’immagine di un’azienda oggi ha assunto un ruolo centrale e aiuta ad imporsi nel proprio settore di riferimento.

Ma nello specifico cos’è il welfare aziendale? Si tratta di un insieme di servizi, benefici e prestazioni che l’azienda offre ai suoi dipendenti, con l’obiettivo di migliorare la loro qualità della vita.

Ne traggono beneficio tutti, tanto le aziende quanto i collaboratori. Le imprese, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei dipendenti dentro e fuori l’ambito lavorativo, vedono accrescere in modo significativo la loro produttività.

Inoltre, aumenta la talent retention, cioè la capacità di trattenere i migliori talenti, e le aziende acquisiscono prestigio e valore agli occhi di clienti e fornitori. Inoltre, se le persone stanno bene, le aziende possono anche ridurre i costi legati alla gestione del personale, come le assenze per malattia.

I benefici sono evidenti anche per i dipendenti, che vedono aumentare il loro potere d’acquisto e possono distribuire meglio il tempo tra lavoro e famiglia.

Il welfare aziendale offre diversi strumenti per le aziende e, paradossalmente, la quantità potrebbe essere un problema. Nella stesura dei piani di welfare aziendale la principale difficoltà sta proprio nello scegliere lo strumento più adeguato.

Tra l’altro le piccole aziende potrebbero avere difficoltà ad offrire determinati servizi di welfare aziendale, come ad esempio palestre o asili nido o convenzioni con centri di viaggio e centri benessere per problemi di spazio o per un budget insufficiente.

Ci sono però degli strumenti, adatti anche per le piccole aziende che magari non hanno gli stessi mezzi di grandi aziende o multinazionali, che consentono comunque di soddisfare i dipendenti in modo efficace: i buoni welfare.

Si tratta di voucher che hanno un funzionamento simile ai buoni pasto, ma con delle differenze. I buoni welfare, a differenza di un buono pasto, possono essere utilizzati solo per una volta e per tutto il loro valore.

Per intenderci non è possibile utilizzare il buono welfare in 2 o 3 soluzioni, ma è necessario spenderlo per intero.

Come funziona nello specifico il buono welfare? Semplice: il dipendente può scegliere il servizio o il prodotto che desidera pagandolo direttamente con il buono, quindi senza mettere mano al portafoglio.

Naturalmente deve scegliere un servizio che corrisponde al valore del voucher per poterlo pagare per intero.

I benefit accessibili tra i voucher sono molto variegati e vanno dai corsi di formazione ai servizi per figli e genitori anziani, dagli abbonamenti ai mezzi pubblici fino ai viaggi. In questo modo è possibile soddisfare le più disparate esigenze dei dipendenti che ottengono benefici tangibili, senza intaccare la loro busta paga.

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