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Cavriglia piange Aldo Dini, memoria storica del territorio, uno dei sopravvissuti delle stragi nazifasciste

“Oggi la nostra comunità piange la scomparsa di un uomo, Aldo Dini, che a Cavriglia aveva radicato profondamente le sue radici”. Così il sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni ha annunciato la morte di una memoria storica del territorio. Dini, 96 anni, come ha ricordato Sanni, ha mantenuto per tutta la vita negli occhi le drammatiche immagini dei feroci eccidi perpetrati, dal 4 all’11 luglio del 1944, dall’esercito nazifascista in ritirata. “Lui è è stato infatti uno dei sopravvissuti – ha aggiunto – ed ha rappresentato per noi tutti una preziosa memoria di quanto sofferto dalla comunità e di quelle profonde ferite che mai verranno rimarginate. Era anche uomo di cultura e di multiforme ingegno, tanto che pochi mesi fa si era svolta presso l’Auditorium del Museo Mine una sua mostra personale, dedicata a dipinti e schizzi realizzati nel corso degli anni ed aventi ad oggetto la nostra storia e la nostra terra. Con lui se ne va un pezzo di noi – ha concluso il sindaco – seppure il suo sguardo acuto, le parole profonde e rassicuranti ed il suo sorriso rimarranno per sempre nei nostri cuori”. Lo scorso mese di ottobre Dini aveva presenziato all’inaugurazione di una rassegna che lo aveva visto protagonista. Esposizione legata a quanto accade in questi luoghi tra il 4 e l’11 luglio 1944, quando 192 civili maschi innocenti vennero uccisi in una serie di terribili massacri messi in atto dall’Unità Hermann Goering della Wehrmacht nelle cinque frazioni di Cavriglia: Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto Valdarno, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole. Si tratta della terza strage più sanguinosa in Italia dopo quella di Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto. Una strage che Dini ha raccontato anche allo scrittore e vice sindaco di Cavriglia Filippo Boni nel suo ultimo libro “Muoio per te”, che parla proprio di questi tragici eventi della seconda guerra mondiale.

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