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Risarcimenti stragi naziste: proroga di 4 mesi per i ricorsi dei familiari delle vittime

Proroga di 4 mesi per i familiari delle vittime di stragi naziste intenzionati a presentare i ricorsi per ottenere i risarcimenti previsti dal Decreto Legge del 30 aprile 2022 che, nell’ambito del Pnrr, ha istituito un fondo da 55 milioni di euro per il ristoro dei danni subiti per crimini di guerra e contro l’umanità perpetrati in tutta Italia dalle forze del Terzo Reich tra il 1 settembre del 1939 e l’8 maggio 1945.
La novità è contenuta nella Gazzetta Ufficiale del 27 febbraio che ha fissato al 28 giugno prossimo il termine ultimo per esercitare le azioni di accertamento e liquidazione dei danni e, dopo aver confermato la somma di 20 milioni prevista per il 2023, ha incrementato la quota annuale dei ristori per il periodo 2024 – 2026 da 11 milioni 808 mila euro a 13 milioni 655 mila 467 euro. Risorse che, tuttavia, non saranno sufficienti a sanare le richieste avanzate fin qui dagli eredi di chi è stato trucidato nell’intera penisola. Basti pensare che nel solo territorio di Cavriglia, dove nel luglio del ’44 furono barbaramente uccisi dalla Divisione Hermann Göring 192 uomini tra i 14 e i 90 anni, hanno già aderito all’azione legale circa 120 persone per una cifra stimata di 48 milioni di euro, vicina quindi alla somma complessiva disponibile.
Al fianco dei familiari, nella causa collettiva intentata dal pool di avvocati Gabriele Dalle Luche, Andrea Di Porto, Simone Conti, Matteo Pericoli, Aldo Baldaccini e Filippo Antonini, la Regione Toscana e il Comune, medaglia di bronzo al valore militare per aver subito il quarto massacro più efferato durante l’occupazione nazista, che hanno stanziato i fondi per coprire le prime spese legali e si costituiranno parte civile.
La prima udienza al Tribunale di Firenze era prevista per il 4 luglio, data simbolica perché coincide con l’avvio della settimana di terrore per il borgo minerario nel secondo conflitto mondiale, ma ora tutto potrebbe slittare. La conferma arriverà nei prossimi giorni dopo l’incontro in programma tra amministratori comunali e avvocati.

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