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Comunità energetiche a San Giovanni. Via libera del consiglio comunale

Il 7 marzo scorso la quarta commissione consiliare permanente del Comune di San Giovanni ha approvato un atto di indirizzo che impegna la giunta Vadi alla creazione di una o più comunità energetiche. L’organismo istituzionale ricevette l’incarico, dal consiglio comunale, di sviluppare uno studio sulla promozione delle cosiddette CER. Sono stati ascoltati anche autorevoli consulenti esterni e il lavoro che ne è venuto fuori si è orientato verso una declinazione “sociale”, scartando forme con impostazione puramente finanziaria e speculativa. Il comune dovrebbe farsi promotore dell’autosufficienza energetica e del risparmio economico, a favore delle imprese, delle famiglie e delle categorie di cittadini più deboli.
Secondo uno studio del Politecnico di Milano, entro 5 anni il numero di comunità potrebbe lievitare a 40.000, coinvolgendo oltre un milione di famiglie, 200.000 uffici e 10.000 piccole e medie aziende. “Queste comunità – ha ricordato nel suo intervento il presidente della quarta commissione Massimo Tanzi – rappresentano un’opportunità per investire nello sviluppo economico, sociale ed ambientale del territorio, ma per farlo è necessario un quadro normativo definito. Attualmente, tuttavia, le comunità energetiche stentano a diffondersi come dovrebbero a causa di ritardi burocratici, mancanza di incentivi e lentezza nell’emanazione delle regole attuative”.
Il Comune provvederà a censire spazi di proprietà pubblica dove valutare la potenziale installazione di impianti di produzione da mettere in comunità con privati produttori  o consumatori, coinvolgendo anche i comuni limitrofi. “Fondamentale sarà promuovere l’entrata in comunità delle fasce più deboli della popolazione che riceveranno in cambio i benefici previsti dalla normativa. – ha aggiunto Tanzi – Una famiglia viene considerata in povertà energetica quando deve spendere più del 10% del suo reddito per pagare le bollette dell’energia o quando deve rinunciare all’uso dell’energia per soddisfare altre necessità di base come il cibo e l’alloggio”. E’ stato ricordato che l’uso delle fonti da energia rinnovabile consentirà la diminuzione di emissioni di gas ad effetto serra e avrà anche un effetto calmierante sul mercato dell’energia, perché si sgancerà il costo di produzione dalla volatilità dei prezzi delle commodity petrolifere e dalle frequenti speculazioni.
“Il Comune sarà un attore principale nella costituzione delle comunità energetiche rinnovabili, promuovendo questo modello di produzione di energia e comunicando le opportunità a disposizione dei cittadini e delle imprese”, ha concluso Tanzi.
La quarta commissione è composta anche dai consiglieri Riccardo Sinni,  Tommaso Pierazzi, Alberto Marziali, Francesca Pieraccini, Catia Naldini e Antonio Guidelli e abbraccia tutte le forze, di maggioranza e di opposizione. Nel documento presentato, si è voluto sottolineare che il Comune di San Giovanni  ha visto quasi raddoppiate le bollette dell’energia elettrica e del gas relative alle proprie utenze, con costi aggiuntivi per molte centinaia di migliaia di euro e lo stesso è accaduto per le aziende e per molti privati. La strada da intraprendere, quindi, è pressoché scontata. Le comunità energetiche consentirebbero ai consumatori di energia elettrica di associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, “condividendola”. L’energia elettrica “condivisa” beneficerebbe di un contributo economico riconosciuto dal GSE a seguito dell’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione. La quarta commissione ha quindi impegnato l’amministrazione comunale ad attivare, fin da subito, nell’ attesa di un quadro normativo chiaro, tutti gli strumenti utili affinché si giunga alla costituzione di una o più comunità energetiche, alla gestione di questi organismi nel tempo e, là dove fosse possibile, a stimolare e promuovere l’autoconsumo. E’ poi necessario ricercare prima possibile partner, valutando anche eventuali sinergie con i comuni confinanti, indipendentemente dal confine provinciale, che abbiano le loro reti elettriche connesse alla stessa cabina primaria del comune di San Giovanni Valdarno.

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