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Addio a Dick Fosbury mito dello sport…e grande rivoluzionario

Gli 80.000 dello stadio Olimpico di Città del Messico ammutolirono per poi esplodere in un..ooh…di meraviglia piena. Sulla pedana del salto in alto un biondino americano di 21 anni, Dick Fosbury, aggrediva l’asticella alla rovescia e cioè non più sotto di sé avvolgendola con quello che tutti chiamavano lo stile “ventrale”, ma dandogli la schiena e cioè con un gesto oggi conosciutissimo, ma al tempo rivoluzionario come nessun altro. Del resto, il 1968 è epoca di cambiamenti per definizione ed anche l’olimpiade e lo sport non sfuggono alla regola. Con due metri e ventiquattro centimetri vince la medaglia d’oro ma soprattutto apre un epoca e nuove prospettive per la specialità permettendo la scalata a misure sempre più elevate. Lo stile Fosbury soppiantò il ventrale in meno di un decennio. L’ ultimo vecchio specialista fu in Italia Enzo Del Forno, mentre il sovietico Vladimir Yaschenko a soli 19 anni salì fino a 2 metri e 35 nel 1979 al vecchio palasport di San Siro. Ma Fosbury, scomparso a Portland all’età di 75 anni, aveva tracciato un epoca rendendo il salto in alto molto più semplice per tutti con quella corsa curvilinea, lo stacco con la gamba libera all’interno. Il salto democratico insomma…

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