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Annuncio dei sindacati. “Reggello resta senza mortadella. Gran Terre trasferisce la produzione dell’insaccato in Emilia”. E scatta lo stato di agitazione

L’azienda Gran Terre di Reggello, un tempo Salumificio Bechelli e già Grandi Salumifici Italiani, con 205 addetti tra diretti e indiretti, trasferirà la produzione di mortadella in Emilia Romagna. Lo hanno annunciato Rsu e Flai Cgil-Fai Cisl, che hanno proclamato lo stato di agitazione temendo per la tenuta occupazionale. I sindacati hanno reso noto il testo del verbale approvato alla fine dell’ultima assemblea dei lavoratori.
“Dopo un ulteriore incontro con l’azienda l’8 marzo scorso, nel quale sono stati chiesti ulteriori chiarimenti in merito al piano di investimenti, rimaniamo insoddisfatti in quanto si parla, nello specifico, esclusivamente dell’anno 2023 – hanno spiegato le organizzazioni sindacali – A fronte della volontà aziendale di trasferire la produzione di mortadella in altri stabilimenti del gruppo Gran Terre, in Emilia Romagna, indicativamente entro l’ultimo trimestre 2023 (una produzione storica per lo stabilimento), non abbiamo avuto risposte soddisfacenti in merito al 2024 e al 2025, anni nei quali non ci sarà più la produzione dell’insaccato, causando a nostro avviso il ridimensionamento del sito produttivo di Reggello. Tenendo presente che gli investimenti, a quanto comunicato durante l’incontro, si fanno in base ai volumi lavorati, sostanzialmente, dopo l’uscita della mortadella, ci aspettiamo anche una riduzione anche di questi. Ad oggi – hanno aggiunto i sindacati- non esiste un nuovo contratto di affitto firmato. L’unica risposta aziendale è solamente quella legata ‘alla speranza dell’aumento delle vendite delle produzioni dei prodotti tipici toscani’ che attualmente si stanno producendo nello stabilimento.”. Cgil, Cisl e Uil hanno ricordato che, attualmente, l’azienda ha un contratto di affitto con scadenza il 31/12/2025, occupa circa 205 lavoratori tra diretti ed indiretti; il reparto mortadella impiega circa 30 lavoratori. “Riteniamo che quanto dichiarato dall’azienda nel verbale di incontro del 14 febbraio scorso non sia sufficiente – hanno aggiunto –  in quanto si parla esclusivamente del 2023, nel quale la produzione di mortadella è prevista per la maggior parte dell’anno. Tenendo conto che la zona di Reggello presenta molte difficoltà in merito alla presenza di attività produttive, i sindacati e la RSU, con le maestranze, sono molto preoccupati per la tenuta occupazionale di tutti i lavoratori del sito produttivo, visto quel poco che viene prospettato per gli anni 2024 e 2025”.
A fronte di quanto sopra, Flai Cgil,Fai Cisl e la Rsu,  insieme ai lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento del gruppo Gran Terre di Reggello, che si sono riuniti ieri in assemblea con lo scopo di avere un più dettagliato piano industriale del gruppo Gran Terre, finalizzato a garantire l’occupazione e di continuità del sito produttivo, hanno proclamato lo stato di agitazione con blocco degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive, con l’ aggiunta di un pacchetto di 16 ore di sciopero che la Rsu, insieme ai sindacati, potranno utilizzare per eventuali forme di lotta a supporto di quanto chiesto dai lavoratori.

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