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“Con Papa Francesco per il cessate il fuoco in Ucraina”. Approvato ordine del giorno in consiglio comunale a San Giovanni

In occasione del Consiglio Comunale del 16 marzo scorso il gruppo centro-sinistra per San Giovanni ha presentato un ordine del giorno promosso dal coordinamento nazionale degli enti locali per la pace, legato alle parole di Papa Francesco, per ottenere un cessate il fuoco immediato in Ucraina. È un testo scritto con le parole pronunciate dal Santo Padre domenica 2 ottobre 2022, quando, rinunciando in modo straordinario alla predicazione dell’Angelus, ha lanciato un nuovo vibrante appello contro la guerra. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità e si configura come un messaggio di sostegno all’impegno di papa Bergoglio per arrivare ad un cessate il fuoco.
“Il nostro gruppo e il consiglio comunale – ha spiegato Alberto Marziali – sono preoccupati dell’andamento della guerra in Ucraina, perché la situazione sta diventando sempre più grave e minacciosa. Abbiamo voluto esprimere la profonda tristezza per la sofferenza estrema del popolo ucraino, per le migliaia di vittime e per le distruzioni che hanno lasciato molte persone senza casa e senza cure mediche. Ci stiamo trovando di fronte alla minaccia atomica e un’escalation nucleare è sempre più vicina”.
Non è stato il primo appello che ha visto il consiglio Comunale di San Giovanni Valdarno esprimersi su queste tematiche. “Questa volta, grazie al coordinamento nazionale degli enti locali – ha aggiunto il capogruppo del centro sinistra – siamo saliti di livello per unirci all’appello di Papa Francesco per un cessate il fuoco e per la ricerca di una soluzione concordata e stabile”.
Nello specifico viene chiesto al Presidente russo di fermare la spirale di violenza e di morte, e al Presidente ucraino di essere aperto a proposte di pace. Inoltre si chiede con insistenza a tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni di fare tutto il possibile per porre fine alla guerra in corso e promuovere il dialogo. L’ordine del giorno sarà inviato al coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani per trasmetterlo alle autorità politiche competenti.

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