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Dopo i fatti di Rignanese-Floria, decisione forte della società valdarnese. Partite a porte chiuse

Una decisione forte, ma di grande impatto, che si spera faccia aprire gli occhi a qualcuno. Dopo i gravi fatti che si sono verificati il 25 marzo scorso durante la partita degli Allievi 2006 tra Rignanese Calcio” e Floria Gafir, terminata 3-3, la società biancoverde ha deciso di far giocare le partite della squadra giovanile a porte chiuse. Nel corso della gara è entrato in campo un giovane,  che dopo un parapiglia generale, si è spintonato con alcuni calciatori ospiti ed infine ha colpito uno di loro con un pugno al volto causandogli delle contusioni. È stato necessario l’intervento dei sanitari. Come ha ricordato il presidente della Rignanese Rossano Degl’ Innocenti (nella foto in alto), questa situazione ha inoltre scatenato tafferugli sulle tribune tra i genitori dei ragazzi, che ha visto coinvolte, anche con insulti pesanti, persone che nulla c’entravano con il fatto successo in campo.
“Posto che nessun tipo di azione che si svolge in campo può giustificare violenze in tribuna, ma purtroppo sembra diventata una regola per quello che si vede sempre più spesso in tutti gli stadi di calcio, dalla serie A alla 3a categoria – ha annunciato il presidente – la nostra società vuole dare un segno di responsabilità per disinnescare eventuali ulteriori prove di inciviltà sulle tribune che potrebbero portare a danni alle persone oltre che diventare un problema di ordine pubblico. E’ quindi nostra volontà chiudere l’accesso alle tribune agli spettatori di ogni genere e tipo e far giocare le partite a porte chiuse. Per ora questa decisione riguarderà la rappresentativa degli Allievi 2006”.  Non saranno ammessi quindi, nemmeno i “tifosi” ospiti.
“Sono perfettamente cosciente che questa decisione porterà malumori per motivi opposti ai facinorosi sia alle persone perbene ha aggiunto Degl’Innocenti – ma questa posizione, presa volontariamente senza coercizione da parte di qualcuno, serve secondo me per dare un segnale per il controllo degli eventi che può avvenire solo a monte nell’attesa che nelle persone maturi una parvenza di responsabilità. La nostra società cerca in continuo tramite lo staff tecnico di trasmettere a tutti i ragazzi il rispetto in primis degli avversari che non devono essere visti o sentiti come nemici, ma purtroppo dopo 80 anni vale ancora il detto di Winston Churchill “gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre”. Quindi la nostra linea sarà quella di chiudere l’accesso alle tribune ai tifosi di tutte le altre rappresentative qualora si ripetessero episodi come quello di sabato scorso anche per le altre annate. Spero che questo segnale, piccolo ma simbolico – ha concluso – possa risultare un esempio anche per tutte le altre società che potrebbero trovarsi nella medesima situazione”.

 

 

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