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Lettera aperta di Marco Morbidelli a Silvia Chiassai Martini

Il consigliere provinciale di Arezzo Marco Morbidelli ha inviato a Silvia Chiassai Martini, alla luce dell’ultimo comunicato del movimento Prima Montevarchi, una lettera aperta, ribattendo alle accuse che sono arrivate dal gruppo civico e puntualizzando alcuni aspetti della vicenda. “Mi sarei aspettato una tua interlocuzione, avrei volentieri dato spiegazioni di cosa è la politica direttamente a te, ma non pensavo che tu fossi la mandante di una aggressione feroce all’ultimo tuo baluardo in Provincia – ha detto Morbidelli all’attuale sindaco di Montevarchi – Non mi sorprende però, credimi, ne ho viste fin troppe di purghe distribuite a presunti traditori anche se speravo nella riflessione. Avrebbe fatto bene alla tua immagine. Mi spiace veramente anche per i tuoi consiglieri, i toni divisivi sono sicuro appartengono solo a chi ha scritto”. E’ poi entrato nello specifico. “Sono stato io a fare accesso ai documenti per verificare la regolarità delle elezioni il 18 dicembre scorso – ha spiegato – Io ti ho dato sostegno e conforto già il giorno successivo e ti ho indicato la linea per restare in corsa e guidare il gruppo di cdx che ti aveva sostenuto fino alla scadenza. Gruppo del quale ho fatto parte solo da ottobre”.
Morbidelli ha ricordato che nel dicembre 2021 era arrivato 7° nonostante i 4950 voti, di cui 1700 dei consiglieri che fanno capo a Chiassai. “Senza i quali sarei giunto lo stesso settimo. Quindi perché mi state screditando? – ha chiesto – Nel 2018 sei stata eletta Presidente grazie anche ai miei voti civici, dei 3.850 voti ricevuti, nemmeno il tuo è arrivato da Montevarchi. La tua maggioranza era fatta di partiti ed ognuno ha votato per quelli di riferimento, FI, FDI, Lega, ma tu hai vinto di 650 voti, quindi posso ben dire che hai vinto grazie ai miei voti civici di allora (anche San Giovanni allora mi dette la preferenza). Ricordo che mi riservasti un incarico di staff, mentre ad altri desti la Presidenza della Fondazione. Ma io non avevo avanzato pretese. Sono entrato due anni dopo, ad ottobre 2020, a seguito delle dimissioni di Angiolino Piomboni, ma presi la delega di Federico Scapecchi dimissionario e optato in giunta ad Arezzo”.                                                      Morbidelli ha poi parlato dei suoi incarichi, ricordando di aver lavorato al TPL per tutto il periodo Covid, con estenuanti incontri con sindaci e Prefettura e autolinee, scuole e Regione Toscana. Ha seguito i Contratti di Fiume, il progetto ferroviario Arezzo Sansepolcro, i lavori del Valdarno la Galleria dei Poggi, la Setteponti. “Ho rappresentato Te in ogni manifestazione perfino al paese del tuo Vice della Lega, Rivi, che non aveva tempo, muovendomi dal Valdarno per andare fino a Sansepolcro, a Pieve Santo Stefano in Casentino, Cortona, Arezzo – ha continuato – La segreteria mi diceva di andare perché tu ti fidavi di me. Sapevano che dicevo di si sempre, si erano abituati alla mia disponibilità ed io passavo pomeriggi, mattine intere in videoconferenza per il TPL e anche per quell’ importante Consiglio delle Autonomie, al quale non potevi dedicare le ore necessarie. Arezzo era l’unica provincia che partecipava. Dicevi che di me ti fidavi per capacità ed esperienza. E ti ho dato riscontro di questa fiducia, sempre!!!! Ho tenuto i rapporti coi sindaci dei comuni piccoli e lontani – ha proseguito Morbidelli – un legame che serviva a te. Infatti nelle elezioni del dicembre 2021 ho preso 29 voti, un numero superiore a tutti, molti voti, ma contavano poco. Era la fiducia di sindaci e consiglieri, che pesavano poco ma che dimostravano cuore, coinvolgimento, riconoscenza. I voti sono teste pensanti anche se contano poco. Tutto questo io te l’ho garantito anche a dicembre 2022”.                      “Altri ti hanno tradito, altri si sono vendicati nelle urne. Non pensi che qualcosa sia dipeso  anche da te, te lo sei mai chiesto? – ha aggiunto – Sei sicura che i rapporti che hai tenuto in questi anni, non abbiano alimentato invidie e gelosie, magari semplici antipatie di concorrenti schiacciati dalla tua macchina da guerra? Non puoi negare che in qualche modo ti ho messo sull’avviso più volte. Ascoltare è un dono che non ti appartiene sempre. Sei troppo sicura di essere arrivata e nel giusto, per accettare consigli da chi ti contraddice.  Ho raccolto molte volte malumori, nei tuoi collaboratori più vicini e nei consiglieri, ed ho tentato di rappresentarteli. Chi te le ha nascoste non ha fatto il tuo bene”.                          L’ex sindaco di Castelfranco ha ammesso di aver avuto difficoltà a comprendere  l’atteggiamento di Chiassai dopo quella giornata di metà dicembre, nonostante avesse capito e condiviso “che la vicenda ti aveva colpito personalmente e ben oltre ogni limite consentito. Ma la vendetta sui giornali non ha pagato – ha continuato –  Ma neppure l’esasperazione dei tuoi no secchi e irremovibili rispetto a qualsiasi strategia di recupero di credibilità del centro destra nel tuo interesse, anche futuro. Anche FDI ha avuto difficoltà a seguirti in questo autolesionismo. Chiedere al Cdx di perdere la faccia ulteriormente e andare al massacro mi è parso eccessivo. Hai riscosso consensi in tutta la provincia, ma si fa anche presto a perderli. Nei territori, le persone cambiano opinione velocemente. E ormai acclarato la politica cavalca solo diritti e paga con i soldi la sua insufficienza progettuale”.                                                                                                        Morbidelli ritiene che a causa di quelle che ha definito “inutili aggressioni personali”, Chiassai Martini abbia giocato molte opportunità future. “Io sono ben poca cosa, ma non devi permetterti di farmi trattare così – ha proseguito – Non ti fa recuperare consensi, anzi, potresti rendere tutto poco credibile. Si, è incredibile che anche il Morbidelli facesse parte dei traditori, dei Pilato, di coloro che erano contro di te. Morbidelli ha fatto la politica che tu dovevi fare e l’ha fatta pensando che potesse venirtene un vantaggio. Ho cercato di tenermi le mani libere, la mia dichiarazione di voto, non richiesta, è stata chiara: non voto per il Presidente e resto libero di votargli contro ogni volta e anche di metterlo in minoranza se servirà già dal prossimo consiglio sul bilancio confermativo. Questo esclude ogni dubbio sulla conservazione della poltrona”.
“Ma non potevamo lasciare al Pd la medaglia di salvatore della Provincia – ha spiegato il consigliere – Non ti fa onore sperare nella distruzione perché non sei più tu a governarla. Ci sono coloro che ti hanno sostenuta, il Cdx di cui hai avuto appoggio e ne avrai bisogno anche in futuro. Con le liste locali o civiche non si va lontano, non si va oltre il comune. E poi con gente che non sa far politica, ma solo tifoseria. Ho rivendicato i tuoi meriti pubblicamente e mi fai dire che era una giustificazione ipocrita, ho dato atto che il bilancio era il tuo, che senso avrebbe avuto differenziarmi da un voto che è solo istituzionale? Più  istituzionale del mio non ne esistono, perché orgogliosamente rivendico lunga militanza nelle istituzioni e il dovere è per me superiore alla tattica”.
“Sai che la mia astensione o voto contrario o non partecipazione avrebbe dichiarato la fine del CDX senza dare a te ristoro o risarcimento dei danni subiti – ha detto Morbidelli – Se non sono più il vostro rappresentante del Valdarno, potete sempre farvi rappresentare dalla consigliera Stella Scarnicci di Patto Civico”. Marco Morbidelli ha poi parlato del suo ruolo di presidente della Fondazione Arezzo Innovazione. “E’ un ruolo di servizio, gratuito, che non da alcuna visibilità esterna, che porta solo responsabilità personali e che da lavoro a dei dipendenti che non possono essere abbandonati. Io so quello che faccio e il mio curriculum professionale garantisce per la mia competenza – ha aggiunto –  Resto per puro impegno morale e perché rischio personalmente per i fidi bancari che la fondazione utilizza e per i progetti che gestisce con solo due dipendenti. Tu sottovaluti la mia professionalità ma ti ricordo che non hai avuto buoni consiglieri né politici né legali. Hai plaudito nei social alle dimissioni dalla Fondazione, come un gesto di grande responsabilità e fedeltà. A chi ???
Vorrei non aver mai dovuto ricordarti queste cose, ma sei l’unica che sa quale sia stato il nostro rapporto politico, l’unica che può spiegare a chi ha scritto e condiviso quel discredito a mezzo stampa alla mia persona ed al mio passato politico, che è ingiustificato e gratuito. Non lo permetto a nessuno e nemmeno a te! E spero tu abbia modo di riflettere. Non ti fa bene avere troppi nemici. Io sono solo un amico offeso, ma i tuoi devono rendersi conto che hanno trattato questa cosa con improvvisazione e leggerezza e chiedere scusa”, ha concluso Morbidelli.

 

 

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