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Sarà intitolato ad un bambino pakistano morto a 12 anni il parco inclusivo dell’Ardenza a San Giovanni. Domani l’inaugurazione

Verrà intitolato a Iqbal Masih, il bambino pakistano che morì a 12 anni, diventato simbolo della lotte contro il lavoro minorile, il giardino a fianco dell’Ardenza che sarà inaugurato e riaperto al pubblico domani alle 16 a San Giovanni. Saranno presenti il sindaco Valentina Vadi e l’assessore alle politiche sociali Nadia Garuglieri. Quello dell’Ardenza è diventato un  “parco inclusivo” e accessibile. E’ stato riqualificato e sistemato ponendo particolare attenzione al contesto, all’accessibilità, all’interazione e all’apprendimento ma, soprattutto, all’inclusività.  Un “parco inclusivo” deve infatti essere in grado di accogliere chiunque a prescindere dall’età o dalle caratteristiche fisiche. Particolare attenzione è stata posta alla tipologia di giochi affinché il giardino possa essere goduto da tutti i bambini.
Sono stati curati i contrasti visivi con la verniciatura delle panchine, al posto delle piastrelle antitrauma esistenti è stata prevista una pavimentazione in gomma colata antitrauma colorata e sono stati creati punti attrattivi per mezzo della vegetazione. Nel rispetto degli indicatori ambientali, per aumentare la presenza di avifauna ed insetti impollinatori, sono state messe a dimora nuove specie arboree e nuove specie arbustive ed è stata effettuata la potatura selettiva con abbattimento di alcune specie botaniche esistenti.
Nell’occasione sarà scoperta la targa dedicata al bambino pakistano a cui l’area era stata intestata con una delibera di giunta del 2004. Iqbal proveniva da una famiglia molto povera e, all’età di 4 anni già svolgeva un durissimo lavoro in una fornace. A soli 5 anni fu venduto dal padre come schiavo ad un venditore di tappeti e da allora visse la sua giovane vita picchiato, sgridato e incatenato al suo telaio e lavorando per oltre dodici ore al giorno grazie alle sue piccole mani abili e veloci. Fino a quando non decise di ribellarsi al padrone diventando simbolo della lotte contro il lavoro minorile. Ricominciò a studiare senza interrompere il suo impegno di piccolo sindacalista. Sarebbe diventato un avvocato, ma il 16 aprile 1995, domenica di Pasqua, gli spararono a bruciapelo mentre correva in bicicletta nella sua città natale Muridke, con i suoi cugini. Due raffiche di proiettili gli tolsero la vita e Iqbal si accasciò sulla bicicletta con cui stava finalmente giocando.

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