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È morto Sergio Bobo Gori, un protagonista del calcio anni 70…

Non è stata una semplice figurina della nostra giovanile memoria, ma un protagonista di quel calcio in bianco e nero che ricordiamo con nostalgia ed affetto. Sergio Gori, per tutti “Bobo”, scomparso ieri a 76 anni, attaccante e protagonista con le maglie di Inter, Juve e Cagliari, già…il Cagliari di Scopigno e di Riva, quello dello storico scudetto del 1970. Figlio di Pietro, toscano di Altopascio che trovò fortuna a Milano aprendo un ristorante, “Le Colline Pistoiesi”, che in breve divenne punto di riferimento per la città a tinte nerazzurre in contrapposizione “all’Assassino” covo rossonero di proprietà di un altro componente della famiglia Gori .
E così, Sergio nasce interista facendo tutta la trafila nelle squadre giovanili fino all’esordio con il mago Herrera in una trasferta a Firenze, maglia pesante di lana e freddo da paura…Ma il sogno neroazzurro dura poco: Sergio, diventato oramai per tutti “Bobo” agisce da seconda punta, va a farsi le ossa (così si diceva) al Vicenza per un paio di stagioni e poi a Cagliari con l’ingrato compito di sostituire nientemeno che Boninsegna. E li sboccia definitivamente sotto la guida del “filosofo” Manlio Scopigno, un personaggio unico ed illuminante. Lascerà l’isola dopo sei bellissime stagioni per approdare alla Juve dove vince un altro scudetto, pur non legando troppo con il Trap. Nel 1978 torna ai suoi vecchi tavoli milanesi lavorando per un po’ di anni con la sua bella famiglia e fa anche il commentatore, sempre elegantissimo in una emittente lombarda. Deve fingere forse di essere interista ma il suo cuore è rimasto sempre a Cagliari, lui che è in fondo rimasto un bravo “fioeu” di una buona e sana famiglia toscana…

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