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Azioni contro la siccità. Le proposte del Movimento 5 Stelle nei consigli comunali del Valdarno

Sono state definite proposte concrete per combattere il fenomeno della siccità, che anche questa estate si preannuncia di stretta attualità. Il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione alla Camera e al Senato, che è stata poi messa a disposizione dei portavoce sui territori. Contiene una serie di azioni che i Comuni e le Regioni possono mettere in campo immediatamente per fronteggiare le attuali criticità, senza limitarsi alla sola gestione delle emergenze. Questa mattina i capigruppo dei pentastellati in consiglio comunale a San Giovanni e Cavriglia, Tommaso Pierazzi e Massimiliano Secciani, hanno illustrato le proposte che saranno portate all’attenzioni dei parlamentini cittadini. Alle amministrazioni comunali valdarnesi sarà chiesto di promuovere, anche attraverso tavoli istituzionali con le autorità competenti in materia, politiche intersettoriali sulla gestione della quantità e della qualità dell’acqua, in modo da accrescere la resilienza dei sistemi di approvvigionamento idrico, di trattamento, stoccaggio e trasporto, ma anche dei sistemi di igiene, assicurando adeguate conoscenze ai fini decisionali e della corretta comunicazione ambientale.
Le giunte comunali verranno poi invitate ad effettuare una ricognizione puntuale degli scopi delle principali captazioni idriche locali, anche in vista di piani di riduzione differenziata delle captazioni in caso di emergenza idrica. Dovrà essere poi valutata l’opportunità di richiedere analisi qualitative a campione della risorsa idrica emunta dai pozzi domestici in occasione di crisi idriche nel territorio comunale, per verificare la sussistenza dei requisiti di potabilità delle acque. Infine, è necessario, per i 5 Stelle, promuovere campagne di sensibilizzazione per condividere in modo solidaristico e secondo principi di proporzionalità la necessità di riduzione dei consumi domestici e dei prelievi da parte di tutti i soggetti.
“Il 2022 è entrato nella storia della climatologia italiana ed europea come un anno tra i più estremi mai registrati in termini di caldo e deficit di precipitazioni – hanno detto Secciani e Pierazzi – In Italia si è rivelato il più caldo e siccitoso nella serie climatica nazionale, con pesanti ripercussioni su portate fluviali, agricoltura e produzione idroelettrica. Il 2023 purtroppo non sembra essere migliore. Il degrado dei terreni nelle aree più esposte alla desertificazione – hanno aggiunto – è causato principalmente dallo sfruttamento eccessivo e dall’uso inappropriato del suolo e delle acque, oltre che dalle variazioni climatiche. La  siccità è una delle principali cause della desertificazione che, a sua volta comporta, il declino della sua fertilità, della biodiversità che ospita, con evidenti danni complessivi anche alla salute umana, azioni i cui impatti sono fortemente inaspriti dai cambiamenti climatici. E questi fattori hanno un pesante impatto sulla disponibilità di risorse idriche anche nel nostro Paese”.
In aggiunta alla crisi climatica si devono rilevare anche le problematiche sulla reta idrica nazionale – garantita da 7.594 corsi d’acqua, 324 laghi, oltre 1.000 falde sotterranee e 526 dighe che raccolgono circa l’11% delle piogge – che perde mediamente il 41,2% dell’acqua immessa, con punte del 48% in macro-ambiti nazionali. Anche nelle aree più virtuose, questa percentuale non scende mai al di sotto del 20%, a fronte di valori molto inferiori in ambito europeo ( 6,5% in Germania). “Poi ci sono i ritardi del Governo – hanno aggiunto i 5 Stelle – . L’esecutivo Meloni emana un decreto “siccità” un mese e mezzo dopo il suo annuncio a marzo, e prevede i primi interventi non prima di un mese, quindi a ridosso dell’inizio dell’estate. Il decreto poi lascia in sospeso diverse questioni nel merito, prima fra tutte una razionalizzazione e programmazione dei consumi, facendo passare la crisi idrica più come una questione di sicurezza alimentare che di crisi climatica.
Inoltre interviene in modo emergenziale e solo sulle infrastrutture, quando invece il problema è che non piove! Non c’è una programmazione dei consumi a monte per capire quali sono i settori che richiedono più acqua e dove conviene intervenire con un ripensamento dell’intero sistema produttivo agricolo fortemente idrovoro ed energivoro”.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle di San Giovanni Tommaso Pierazzi ai nostri microfoni

 

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