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Iniziative di contrasto alla marginalità sociale e alla povertà estrema in Valdarno. I progetti al centro di un convegno a San Giovanni

Un convegno per parlare delle iniziative di contrasto alla marginalità e alla povertà estrema che coinvolgono gli otto Comuni del Valdarno, organizzato dall’amministrazione comunale di San Giovanni, ente capofila. Giovedì 20 aprile alle 17 al Centro di GeoTecnologie saranno presentati i progetti e gli interventi finanziati con le risorse del Pnrr che vedranno sorgere a San Giovanni un “Centro servizi” e tre appartamenti dedicati a progetti di “housing first” per un investimento complessivo di circa 1 milione e 800 mila euro.
Il “Centro servizi”, in stretta collaborazione con la rete dei servizi sociali, locali e della Asl, il volontariato, i Centri per l’Impiego e le strutture di accoglienza residenziale, assicurerà alle persone in condizione di povertà o marginalità, anche estrema, o a rischio di diventarlo, la presa in carico integrata e l’offerta di un percorso partecipato di accompagnamento funzionale allo stato di salute, economico, familiare e lavorativo. Qui potrà essere collocato il servizio di accompagnamento per la residenza virtuale e il fermo posta.
L’”housing first” è l’accesso a una sistemazione temporanea con appartamenti per singoli o famiglie in condizioni di fragilità, innanzitutto quelle senza dimora, per la realizzazione di un percorso individuale verso l’autonomia.
“I progetti da realizzare – spiegano il sindaco Valentina Vadi e l’assessore alle Politiche Sociali Nadia Garuglieri – rappresentano strumenti di intervento importanti e possono essere volano di cambiamento per il nostro territorio sul tema della marginalità e povertà solo se utilizzati bene. Il servizio pubblico da solo non potrà mai conseguire questo obiettivo che può essere raggiunto solo in sinergia con tutti i soggetti del territorio. Per questo abbiamo pubblicato un avviso di coprogrammazione cui seguirà un avviso di coprogettazione aperto a tutti i soggetti associativi del territorio con i quali vorremo realizzare i progetti e costruire, tra l’altro, quella rete di sostegno e protezione sociale senza la quale non si ha inclusione e difficilmente si realizzano percorsi di autonomia”.
Al convegno interverranno Rosa Barone, presidente del Croas, consiglio regionale dell’ordine assistenti sociali, della Toscana e l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Toscana Serena Spinelli.
Durante l’incontro sarà presentato un progetto di ricerca, in collaborazione con l’Università di Firenze per analizzare l’andamento del disagio sociale negli otto comuni valdarnese e capire come intervenire e verrà esaminato il Programma nazionale di inclusione che prevede interventi finanziati con risorse nazionali dedicate a Reddito di cittadinanza, Progetti utili alla collettività e tirocini d’inclusione per il reinserimento nel mondo del lavoro. Negli ultimi tre anni i percettori del reddito di cittadinanza a San Giovanni sono stati 175 e di questi 47 hanno realizzato Progetti di utilità collettiva.
“La condizione di marginalità  – concludono le due amministratrici – chiama in causa la presenza contemporanea di bisogni e problemi molteplici che investono l’intera sfera della persona e delle sue relazioni familiari e sociali. Le situazioni sono spesso estremamente complesse, i servizi sociali fanno fatica a progettare interventi capaci di farsi carico di questo bisogno e l’approccio diventa di natura emergenziale. Inutile dire che questo tipo di approccio è insufficiente e poco impattante nella vita delle persone, diversamente da quanto avviene con metodi strutturati, che prendono in carico il bisogno del soggetto, potenziano le sue capacità e possibilità, rinsaldano i legami sociali, senza i quali non si ha inclusione, sostengono la persona nel suo complesso in un percorso di crescita personale e sociale che diventa una conquista di autonomia anche economica. Questo è il nuovo paradigma su cui si apre la sfida dei servizi sociali e del nuovo welfare. Cioè più politiche attive per sostenere le persone”.

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