Cerca
Close this search box.

Un sacerdote di Crotone tra gli ospiti di un evento sui percorsi di inclusione. Si terrà venerdì a Figline Incisa

“Comunità accogliente”, pensare nuovi percorsi di inclusione sul tema dell’immigrazione. Questo il tema del convegno in programma venerdì prossimo in Palazzo Pretorio a Figline Incisa. Saranno presenti anche un parroco della diocesi di Crotone, e David Ermini, ex vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Una serata di riflessione sul ruolo che la comunità locale può recitare nel processo di accoglienza, in una fase storica così delicata sul tema dell’immigrazione. Ma anche un momento in cui fattivamente poter gettare le basi per percorsi di inclusione condivisi. Relatori, esperti e professionisti del settore. Ma sarà importante anche il punto di vista degli attori principali, in questo caso gli ospiti del Centro di accoglienza (CAS) del Poggio alla Croce.
Sarà l’occasione anche per ascoltare la preziosa testimonianza di don Rosario Morrone (nella foto in alto), parroco di Maria SS. Immacolata e San Michele in Botricello, nella diocesi di Crotone, uno dei primi ad accorrere sulla spiaggia di Steccato di Cutro in occasione del naufragio che nello scorso mese di marzo ha portato alla morte di oltre 80 migranti.
All’incontro parteciperanno anche David Ermini, avvocato ed ex vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Daniela Ropelato, docente di Scienza Politica all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, Giulia Mugnai, sindaca del Comune di Figline e Incisa Valdarno, e Dario Picchioni, assessore all’associazionismo del Comune di Figline e Incisa Valdarno.
“L’obiettivo non è solo quello di ascoltare le storie, spesso molto dolorose, dei migranti, per comprendere motivazioni e modalità con le quali arrivano ad essere ospitati anche sul nostro territorio, – spiega l’assessore Picchioni – ma soprattutto quello di mettere i ragazzi del CAS di Poggio alla Croce in contatto più diretto con la comunità locale, ben sapendo quanto molto spesso siano le norme e le questioni burocratiche a dilatare i tempi di avvicinamento e inserimento nel mondo di lavoro. Ci auguriamo che questo possa essere un primo passo nella creazione di percorsi di inclusione tramite lo sport e la cittadinanza attiva, così da creare delle reti di accesso e accoglienza più concrete”.

Articoli correlati