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“Io ti rispetto”. Al via la seconda edizione del progetto di educazione civico-sportiva. Coinvolti anche l’Isis Valdarno e il Varchi

Saranno coinvolti anche gli studenti dell’Isis Valdarno e del “Benedetto Varchi” di Montevarchi alla seconda edizione del progetto di educazione civico sportiva “Io ti rispetto”, promosso dall’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel con il patrocinio della Provincia di Arezzo e del Coni. Coinvolti gli istituti superiori ad indirizzo sportivo del territorio e tra questi i due plessi valdarnesi. L’iniziativa è stata presentata questa mattina in Provincia ad Arezzo e vede anche la collaborazione della delegazione provinciale FIGC di Arezzo, dell’Unione Sportiva Santa Firmina e del Panathlon club di Arezzo. L’obiettivo del progetto è quello di comunicare i valori dello sport integrando e completando così il percorso didattico nelle scuole. Gli istituti vengono infatti coinvolti nell’ottica anche della prevenzione ed il contrasto al bullismo, dell’adozione di corretti stili di vita, del  riconoscimento dei valori del fair play. Senza dimenticare l’acquisizione di comportamenti basati sul rispetto delle persone e delle regole, il contrasto al tifo violento al doping ed al disagio giovanile, l’inclusione e l’integrazione attraverso lo sport ed infine la sicurezza nella pratica sportiva. Sono previsti incontri in presenza con gli studenti nei quali saranno coinvolti testimonial dello sport locali e nazionali che possano, attraverso il racconto delle proprie esperienze, trasmettere ai ragazzi i valori positivi dello sport. Dopo il prologo vissuto lo scorso 22 febbraio al liceo scientifico “Redi” che ha visto protagonista il rugbysta delle Zebre di Parma Jacopo Bianchi in occasione dell’inaugurazione dell’aula di Biomedicina intitolata alla memoria del dottor Roberto Lorentini, la seconda edizione proseguirà con altri quattro incontri nelle scuole secondarie superiori della provincia di Arezzo ad indirizzo sportivo. Si riparte mercoledì 26 aprile, mentre le altre date saranno il 12, 15 e 22 maggio.
Gli istituti coinvolti sono l’Isis Valdarno di San Giovanni Valdarno, il liceo “Benedetto Varchi” di Montevarchi, l’istituto “Fossombroni . Buonarroti” di Arezzo e e L’Isis “Angelo Vegni” delle Capezzine. I testimonial che hanno aderito sono Daniele Bennati, commissario tecnico della nazionale di ciclismo, Orlando Fiordigiglio, campione di pugilato italiano ed internazionale, Attilio Sorbi docente presso la Federazione Italiana Gioco Calcio e Nicoletta Tinti, ex olimpionica di ginnastica. L’idea dei promotori è quella di partire dalla memoria della strage dell’Heysel, che ha riguardato da vicino la comunità aretina, dato che tra le 29 vittime c’erano il dottor Roberto Lorentini e la giovanissima Giuseppina Conte. Partire da quella tragedia per  far riflettere le giovani generazioni su come l’annientamento dei veri valori dello sport, a cominciare dal rispetto dell’altro, può portare a conseguenze drammatiche.
“Partendo dal racconto di un dramma come quello che accade a Bruxelles il 29 maggio del 1985, si arriva a quello del percorso virtuoso di un campione, avviando così una presa di coscienza ed una consapevolezza nei ragazzi su ciò che significa fare sport in maniera sana e corretta – spiega il presidente dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel Andrea Lorentini – L’impegno dell’associazione è da sempre quello di fare memoria senza tralasciare la parte educativa rivolta alle giovani generazioni.“. Un concetto condiviso anche dal delegato provinciale del Coni Alberto Melis – Il Coni patrocina il progetto condividendone pienamente finalità e modalità. L’iniziativa intende far sì che i giovani sportivi possano acquisire, oltre alle competenze tecniche derivanti dalla pratica, le conoscenze valoriali che contribuiscono a diventare anche persone migliori attraverso le quali si può impostare un percorso di crescita culturale per l’apprendimento dei valori dello sport. E per far questo non si può che dare inizio ad un percorso formativo che parte dalle giovani generazioni. La scuola è quindi l’altro soggetto fondante e fondamentale del progetto e dalla quale abbiamo ottenuto una risposta entusiastica perché già impegnata istituzionalmente in tale percorso educativo”.

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