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Era corroso alla base il lampione caduto a San Giovanni. Una forte raffica di vento ha fatto il resto. L’assessore Pellegrini chiarisce in consiglio comunale

La causa della caduta del lampione è stata la corrosione alla base del manufatto. Il motivo scatenante una forte raffica di vento. Questo quanto riportato nella relazione dell’ufficio tecnico del Comune di San Giovanni a seguito dell’episodio che si è verificato il 21 aprile scorso in piazza della Libertà. Poco prima delle 16 un palo della pubblica illuminazione è infatti stramazzato al suolo. Per fortuna, nonostante l’orario, l’incidente non ha coinvolto nessuno, anche se sono state danneggiate due auto. Venerdì scorso, durante il consiglio comunale, il capogruppo del movimento 5 Stelle Tommaso Pierazzi ha chiesto alla giunta, tramite una interrogazione, delucidazioni in merito. ““Dopo l’evento – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pellegrini – abbiamo chiesto al nostro ufficio tecnico di stabilire cosa fosse realmente successo, anche perché questo è un problema attenzionato da tempo da parte della nostra amministrazione. L’età dei lampioni è infatti elevata. Alcuni hanno più di 40 anni e molti non sono zincati, ma semplicemente verniciati. Un elemento – ha aggiunto Pellegrini – che peggiora la durabilità dei supporti. Per questo, nel corso degli anni, abbiamo provveduto ad effettuare sostituzioni sia dei pali della luce che dei semafori”.
La relazione degli uffici comunali ha consentito di individuare l’origine di quanto accaduto. La caduta è stata dovuta alla corrosione in un tratto non visibile del lampione. Il rifacimento del manto dell’asfalto di piazza della Libertà aveva infatti coperto il pezzo corroso, che non era visibile ad occhio nudo. A complicare le cose ci ha poi pensato una forte raffica di vento, che ha fatto il resto. Per quanto riguarda le azioni intraprese, l’amministrazione comunale ha provveduto ad inserire alcuni obblighi nel capitolato di gara con l’azienda che sta modificando l’intero sistema di illuminazione. Innanzitutto una verifica puntuale di tutti i supporti in cui viene sostituita la lampada. “Prima di provvedere – ha spiegato Pellegrini – dovrà essere effettuato un controllo sulla stabilità palo e se ci sono criticità, partirà l’informativa al Comune. Purtroppo – ha aggiunto l’assessore – in quel palo la sostituzione non era stata ancora fatta”. Il capitolato prevede poi altre due operazioni: un controllo scientifico sullo spessore dei manufatti nell’8% dei lampioni ogni anno e una ulteriore verniciatura dei supporti che non sono in acciaio zincato. Il consigliere Pierazzi si è detto soddisfatto della risposta di Pellegrini, ma ha ricordato che il problema era stato sollevato da almeno cinque anni.

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