I consiglieri di Figline Incisa Umberto Ciucchi e Fabio Gabrielli hanno rivendicato la scelta fatta, definendola coerente con il percorso fin qui intrapreso. Continuano le discussioni all’interno della politica cittadina, alla luce della decisione dei due esponenti di concludere l’esperienza in “Per Figline Incisa”, annunciando la costituzione di un nuovo gruppo consiliare socialista a sostegno della maggioranza. I due consiglieri hanno ricordato che le ragioni che quattro anni fa portarono la lista “Per Figline e Incisa” ad apparentarsi con il Partito Democratico furono motivate pubblicamente con la necessità di evitare l’affermazione del centrodestra al turno del “ballottaggio” e per concorrere direttamente, con i propri rappresentanti in giunta, alla realizzazione del programma di governo.
“Ad un anno dalla scadenza del mandato amministrativo la Sindaca e il Partito Democratico hanno proposto la costituzione di un tavolo di centrosinistra aperto anche a quelle forze politiche interessate a confrontarsi sulla definizione di un nuovo programma di mandato e alla individuazione della figura del candidato Sindaco, essendo questi i presupposti essenziali sui quali costruire le basi di una coalizione solida e credibile per affrontare le prossime elezioni amministrative – hanno spiegato – Abbiamo ritenuto che questa proposta dovesse essere considerata e percorsa dando seguito a quei comportamenti di lealtà, serietà e correttezza politica che ci hanno da sempre contraddistinto, che hanno ispirato le nostre scelte politiche nei vari passaggi intervenuti nel corso di questi anni – prima come civici e poi come “azionisti” – e che ci hanno sempre visti riaffermare il nostro ancoraggio al campo del centrosinistra”.
“La spaccatura della lista “Per Figline e Incisa” – hanno proseguito i consiglieri – è stata determinata da ragioni politiche: l’alleanza con il Partito Democratico sarebbe potuta proseguire alla sola condizione che la lista, e in particolare noi consiglieri comunali che la rappresentavamo, fossimo riusciti ad imporre Buoncompagni come candidato Sindaco di tutto il centrosinistra per le prossime elezioni amministrative. Le riunioni di questi mesi sono state improntate al confronto sulla rivendicazione del candidato sindaco, rifiutando ogni nostra mediazione diretta a delineare un cammino per il nostro futuro che fosse coerente politicamente con il percorso fatto in questa legislatura, fin dall’ingresso in giunta.
La proposta, che ci è parsa inaccettabile in quanto spregiudicata e che ha determinato la scissione all’interno della lista civica, sarebbe stata quella di “impiegare” Buoncompagni come vice-sindaco fino al momento della individuazione del nuovo sindaco – hanno spiegato Ciucchi e Gabrielli – dopo di che, se la scelta del centrosinistra non fosse ricaduta su Buoncompagni, saremmo dovuti uscire dalla maggioranza e sostenerlo in contrapposizione al centrosinistra insieme ad Italia Viva. Dinanzi a questo bivio abbiamo scelto, come sempre, la linea della coerenza politica, anche perché, solo pochi mesi fa, tutti d’accordo, si era rotto il nostro rapporto con Azione, proprio in conseguenza della scelta operata da Calenda di allearsi con il partito di Renzi”.
“Questa è la verità dei fatti che ha determinato il silenzio di Buoncompagni in Consiglio Comunale – hanno sottolineato – il silenzio di chi, di fatto, non si è assunto pubblicamente la responsabilità di dichiarare come il proprio impegno nel ruolo che ricopre è stato ispirato, e lo sarebbe stato fino a fine del mandato, a rafforzare il centrosinistra. Ecco perché il Consiglio Comunale si è trovato di fronte ad un silenzio verità che ha portato alla scoperto i contorni della strategia personale dell’ex vice Sindaco; strategia che, dopo l’incontro, insieme a Nocentini, con i vertici regionali e provinciali di Italia Viva, è andata meglio definendosi, avendo incassato l’impegno per un sostegno alla sua candidatura a Sindaco. Questo spiega anche l’annuncio del passaggio di Nocentini ad Italia Viva e, in quella veste, la sua richiesta di passaggio in maggioranza, dando per scontato che avrebbe potuto subito sedersi al tavolo del centrosinistra per avanzare, in quel contesto, la candidatura a Sindaco di Buoncompagni e, qualora questa non fosse stata accolta, produrre la rottura con il PD e contrapporsi al centrosinistra”.
“A fronte della necessità di definire un quadro di chiarezza politica finalizzata a delineare i contorni delle future coalizioni – hanno aggiunto Ciucchi e Gabrielli – non si voluto capire che stava arrivando il momento di giocare a carte scoperte e che il tempo della responsabilità prendeva il posto dei silenzi e dei non detto. Il Consiglio Comunale si aspettava da Buoncompagni un’assunzione di responsabilità politica a chiarimento della propria posizione: rimanere vice-sindaco da un lato, quale espressione del gruppo civico fino a fine mandato, impegnandosi a contribuire alla affermazione del centrosinistra, oppure, dall’altro, manifestare la propria volontà, dimettendosi, di avviare un percorso autonomo diverso da quello del centro sinistra. Non solo si è eluso una risposta a questi interrogativi, che avrebbero fatto definitiva chiarezza politica sulle sue intenzioni – hanno concluso – ma si è scelto di trincerarsi dietro la fantasiosa tesi dell’essere stato “preso alla sprovvista” rispetto al nostro annuncio di voler costituire il “gruppo Socialista”. Non è stato un fulmine a ciel sereno, in quanto da mesi era acceso il confronto sulla sorte della lista civica. In politica, come nella vita, è legittimo coltivare i propri sogni e rincorrere le proprie ambizioni. Per finalizzarle, tuttavia, non si può pretendere che i compagni di viaggio rinuncino a salvaguardare la propria coerenza politica e i propri ideali”.