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Fimer. Questa mattina sindacati ed istituzioni hanno incontrato i rappresentanti di Greybull-McLaren

Stamani, all’interno dello stabilimento Fimer di Terranuova Bracciolini, le organizzazioni sindacali, l’Rsu, il sindaco Sergio Chienni e il consigliere del presidente Giani per le crisi aziendali Valerio Fabiani hanno avuto un proficuo colloquio con i rappresentanti di Greybull-McLaren, che erano collegati da remoto. Era presente anche un esponente del Cda di Fimer, l’ingegner Bertazzini. E’ il primo faccia a faccia ufficiale, seppur a distanza, con i nuovi investitori. Nel giro di un paio di settimane sarà presentato il piano industriale e a Terranuova arriveranno anche esponenti del gruppo McLaren. “Ci hanno descritto quelle che sono le loro intenzioni e ci hanno chiesto di collaborare anche per evitare inciampi e rovesci di scenari repentini che ci sono stati in queste settimane – ha detto Valerio Fabiani – E noi siamo pronti a fare la nostra parte. Oggi ci sono tutte le condizioni concrete per agganciare la ripartenza e l’azienda rimane per noi una sorvegliata speciale. E’ un sito, questo, di grande innovazione tecnologia trascinato in una situazione di crisi che non meritava. E sono convinto che se non ci fosse stata la mobilitazione di questi giorni non saremmo arrivati a questo risultato”.

“Ci tengo a riportare una frase del management che condivido in pieno e nella prima parte riporto in inglese: there are two heroes , ovvero, ci sono due eroi in  questa vicenda: i lavoratori, per la loro resilienza, e i fornitori che nonostante tutto hanno continuato a sostenere l’azienda – ha aggiunto il sindaco Sergio Chienni – . La parola heroes, abusata in altri ambiti, in questa vicenda calza davvero rispetto alla realtà dei fatti. Ecco, ripartiamo da qui, consapevoli che ci attendono mesi delicati dove continueremo a vigilare perché l’attuale proprietà e il Cda collaborino pienamente col nuovo investitore. E vigileremo perché il piano che ci verrà presentato tuteli il lavoro e lo stabilimento di Terranuova. La mobilitazione di un intero territorio ha contribuito ad ottenere un primo risultato, ma ci sono passaggi complessi che ci fanno dire che ancora c’è da combattere perchè questa vertenza abbia una conclusione degna dell’impegno dei lavoratori e dell’indotto. Ed è quello che faremo”.

“E’ stata manifesta ampia disponibilità da parte dei rappresentanti di Greybull, che saranno presenti ogni settimana qui in azienda, ad incontrare le organizzazioni sindacali e a presentarci il piano industriale tra due settimane, quando arriveranno anche esponenti della McLaren – ha detto Ilaria Paoletti della Fim Cisl – . E’ chiaro che dal momento in cui chiedono anche il supporto delle organizzazioni sindacali, Greybull ci lancia un messaggio chiaro: abbiamo vissuto negli ultimi mesi scenari che hanno messo in discussione la tenuta di questa azienda e non dobbiamo ritrovarci a doverli ancora affrontare. Occorre arrivare fino ad ottobre, quando ci sarà l’omologa – ha aggiunto – e in questi quattro mesi il nuovo investitore ha chiesto  ai sindacati e alle istituzioni di fare la loro parte per monitorare e vigilare che non ci siano cambiamenti di scenari e che il percorso sia lineare. Da parte nostra abbiamo chiesto però altrettanto impegno e disponibilità a chi oggi rappresenta l’azienda attraverso il Cda”. C’è stato un incontro anche con la Rsu ed è stata stabilita una road map. “Tutti i giovedì e i venerdì anche noi saremo presenti per capire intanto come questi 10 milioni saranno spesi e dove saranno spesi”, ha annunciato Ilaria Paoletti.
Greybull crede in questo rilancio – ha aggiunto Luana Casucci della Uil Uilm – chiunque si sarebbe allontanato dopo quanto accaduto nell’ultimo periodo. Siamo positivamente impressionati”.

Il segretario provinciale della Cgil Alessandro Tracchi ha sottolineato che occorre una forte sinergia con chi ha messo il denaro e con il management di questa azienda nell’interesse dei lavoratori, delle loro famiglie e della collettività intera, in quanto la priorità è quella di  riavviare il processo produttivo. “Ci sono cose che non ci possiamo permettere – ha aggiunto – ovverosia ulteriori colpi di testa da parte dell’azienda, perchè comprometterebbero un percorso che comunque rimane difficile. Le risorse che arrivano devono essere indirizzate all’acquisizione della materia prima perchè bisogna saturare gli impianti. Siamo di fronte ad un’azienda che, se messa nelle condizioni di lavorare e di soddisfare il portafogli ordini-clienti, ha un prodotto che marginalizza e quindi crea ricchezza e valore. Qui a Terranuova si progetta il futuro”.

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