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Percorsi educativi per la fascia di età da 0 a 6 anni. Convegno ieri in Palazzo d’Arnolfo. Ecco i nuovi progetti

Si rafforzano a San Giovanni i percorsi educativi per la fascia di età da 0 a 6 anni, grazie a due importanti investimenti presentati ieri pomeriggio durante un convegno che si è tenuto a Palazzo d’Arnolfo. Sono stati infatti illustrati alla cittadinanza i progetti che saranno realizzati in città nei prossimi mesi e che arricchiranno l’offerta formativa del comune. Innanzitutto i nuovi servizi del plesso La Pira-Don Milani, che fa parte dell’istituto comprensivo Masaccio. Poi, grazie ai fondi Pnrr, a giugno partiranno i lavori per la realizzazione del polo 0-6 della Rosai Caiani, legato al comprensivo Marconi.
“I servizi per l’infanzia – hanno detto il sindaco Valentina Vadi e l’assessore Nadia Garuglieri – sono stati considerati per lungo tempo afferenti al sistema dei servizi sociali, ma ormai da tempo hanno perso la natura prettamente assistenziale, ponendo in rilievo, invece, chiari profili educativi”. L’importanza dei primi anni nella vita delle persone, delle condizioni materiali e relazionali in cui li si vive e delle esperienze che si fanno, è stata ormai accertata dalle scienze pedagogiche, psicologiche, sociologiche e dalle neuroscienze. In particolare, il sistema educativo integrato 0-6 anni concorre a ridurre gli svantaggi culturali, sociali e relazionali, favorendo l’inclusione di tutte le bambine e di tutti i bambini. «L’impegno di promuovere anche a San Giovanni Valdarno percorsi educativi integrati 0-6 anni – hanno aggiunto – vuol dire pertanto promuovere un’offerta educativa di qualità, proprio in quella fase, nella quale il bambino è maggiormente recettivo per lo sviluppo delle proprie potenzialità sociali, cognitive, emotive, affettive e relazionali. Ciò vuol dire favorire un sistema che garantisce pari opportunità, contrasta le disuguaglianze che derivano da differenti condizioni economiche e sociali e facilita l’inclusione”. Dopo i saluti del sindaco, hanno preso la parola l’assessore all’istruzione, alla formazione e al welfare della Regione Toscana Alessandra Nardini e il direttore dell’ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia. Francesco Pellegrini, assessore ai lavori pubblici, ha parlato poi degli investimenti sull’edilizia scolastica e dei progetti dedicati allo 0-6: il polo La Pira–Don Milani e il polo Rosai Caiani. Sono state poi analizzate e confrontate le esperienze di Aldo Fortunati, direttore dell’area infanzia e adolescenza dell’Istituto degli Innocenti e di Stefano Versari, direttore dell’ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna, regione più all’avanguardia per le politiche dell’infanzia. A seguire Sara Mele, responsabile del settore educazione e istruzione della Regione Toscana ha illustrato le prospettive e gli orientamenti per l’educazione 0-6.

Ai nostri microfoni l’assessore all’istruzione, alla formazione e al welfare della Regione Toscana Alessandra Nardini, il sindaco Valentina Vadi e Aldo Fortunati, direttore dell’area infanzia e adolescenza dell’Istituto degli Innocenti.

Il nuovo polo 0-6 della Rosai Caiani sarà una struttura moderna, realizzata secondo i criteri della bioedilizia e conforme ai più attuali standard sia educativi sia edilizi. In origine si era previsto di ampliare l’edificio esistente, ma l’analisi costi-benefici ha dimostrato che una ristrutturazione non sarebbe stata conveniente dal punto di vista tecnico economico. E così è stato progettato un plesso ex novo che adesso è stato inserito nell’elenco dei finanziamenti per l’edilizia scolastica stanziati dal Ministero. La spesa complessiva ammonta a 2 milioni e 300mila euro. Risorse che serviranno per demolire il fabbricato esistente, realizzato negli anni ’60, e ricostruirne uno di sana pianta di 1235 metri quadri, rispettando i criteri di sostenibilità, funzionalità e qualità architettonica. Per la scuola dell’infanzia, da 3 a 6 anni, sono previste 4 sezioni (con un’utenza massima di 120 bambini); 2 invece per il nido per 2 classi ciascuna, accogliendo 45 piccini: 18 da 0 a 1 anno e 27 da 1 a 3 anni anche se l’utenza potrebbe essere ampliata del 20 per cento fino a 54 bimbi.

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