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Il 25 maggio i “Fuochi delle Brigate Partigiane” sui monti. Iniziativa dell’Anpi. Coinvolto anche l’Isis Valdarno

Sarà un evento di grande impatto scenografico, che coinvolgerà l’intero territorio. Ricorderà i fuochi accesi dalle Brigate Partigiane la sera del 25 maggio 1944 su tutti i crinali dei monti della Provincia di Arezzo, come risposta al decreto della Repubblica di Salò che stabiliva la pena di morte per coloro che facevano parte di bande armate e l’impunità a chi si sarebbe consegnato entro le ore 24 di quel giorno. Così, l’Anpi provinciale ha organizzato il 25 maggio prossimo l’iniziativa “”Fuochi sui monti dell’Appennino Toscano”, da ripetersi ogni anno. Saranno piazzati in ciascuno dei 16 punti identificati dei potenti proiettori , da accendersi in sincrono, in grado di essere visibili dai territori di fondovalle. Nell’attesa saranno organizzati momenti aggregativi in collaborazione con le associazioni, i sindacati e la cittadinanza che vorrà prender parte all’evento. I fari saranno accesi, per un’ora, a partire dalle 22,15. I luoghi prescelti abbracciano l’area del capoluogo e le quattro vallate, compreso il versante fiorentino del Valdarno: l’Alpe di S.Egidio a Cortona, i Monti Rognosi in Valtiberina, l’Alpe di Poti, il Monte Lignano e l’Alpe di Catenaia, Civitella in Valdichiana, San Pancrazio di Bucine, il Monte Dominici a Cavriglia, Poggio alla Croce a Figline-Incisa Valdarno, Secchieta a Reggello, il Monte Cocollo,, il Pratomagno, La Beccia-La Verna, Camaldoli, il Passo della Calla e il Monte Pomponi a Pratovecchio-Stia.
L’Anpi ha chiesto e ottenuto il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo, Medaglia d’oro al valor militare per la lotta partigiana. L’iniziativa sarà presentata ufficialmente il 23 maggio nella Sala dei Grandi, mentre il giorno successivo, sempre nel Palazzo della Provincia, si terrà un incontro con alcune classi di scuole secondarie di Arezzo e Provincia, tra cui un gruppo di studenti e di docenti dell’Isis Valdarno di San Giovanni che hanno portato avanti un progetto su quella drammatica pagina di storia. Le scuole saranno coinvolte anche in altri comuni della Provincia nei giorni precedenti all’evento. L’Istituto Superiore Valdarno sarà presente con due classi quinte, la 5ASP e la 5EM, che rappresenteranno l’intero plesso. I ragazzi esporranno alcuni elaborati su aspetti chiave della Resistenza aretina e valdarnese. “A testimonianza di quanto memoria e ricordo siano le radici fondanti della nostra società e di come sia indispensabile coinvolgere i giovani, per far loro comprendere appieno il valore della storia e le storie di quanti lottarono per la libertà che oggi pare essere data per scontata”, hanno detto i vertici dell’Isis Valdarno.

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