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Dalle Case della salute alle Case di comunità. Se ne parla domani a San Giovanni

La sanità italiana sta cambiando. Il Covid ha evidenziato una serie di criticità che devono essere affrontate. Tra le novità messe in campo la nascita delle Case di Comunità. Se ne parlerà domani alle 10,30 all’auditorium della Banca Valdarno a San Giovanni, nel corso di un convegno al quale parteciperanno anche Gavino Maciocco, docente di politica sanitaria dell’Università di Firenze e Stefania Magi direttrice zona distretto Valdarno della Asl Toscana sud est
“Dalle Case della salute alle Case di comunità”, questo il titolo del seminario, organizzato dal Comune. Sono previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. In Toscana ne sorgeranno 70 e, nel Valdarno, ne sono previste 4 (due Hub con compiti di coordinamento rispetto a quelle spoke) di cui uno proprio nella città di Masaccio.
Obiettivo della Cdc è quello di potenziare e sviluppare l’assistenza sanitaria territoriale. La Casa della Comunità prevede un modello di intervento multidisciplinare e, al suo interno, si troveranno équipe multiprofessionali composte da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri e psicologi.
“Ma questa struttura sanitaria  – hanno detto il sindaco Valentina Vadi e l’assessore al welfare e politiche sociali Nadia Garuglieri – è pensata per essere non solo erogatrice di ‘prestazioni’, ma anche per raccogliere la sfida di rappresentare il punto d’incontro tra soggetti, istituzioni e istanze sociali per il benessere della comunità. Ed è di questa sfida che ci vogliamo occupare, entrare nel dibattito che sta animando il tema del modello delle case di comunità perché queste possano rispondere ad un disegno di salute della comunità. E’ una grande scommessa creare le condizioni perché la comunità sia il luogo della salute dove ciascuno realizza il suo disegno di vita/benessere – hanno aggiunto –  La casa di comunità deve rappresentare questo punto di incontro di bisogno, attese, progetti di ogni persona e della collettività e deve rendere sostenibili tutte le risorse possibili. Perchè tutto questo sia possibile è necessaria una progettazione unitaria tra i soggetti coinvolti che sono la Asl, i comuni , il terzo settore e i cittadini. Fondamentale è dar voce proprio alla comunità e alle persone che la abitano”.

L’evento è ad ingresso libero e tutti i cittadini potranno partecipare.

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