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Inaugurato a Castelnuovo dei Sabbioni il Baby Pit-Stop

Questa mattina è stato inaugurato il nuovo “Baby Pit-Stop” al Centro Socio–Sanitario di Castelnuovo dei Sabbioni, uno spazio riservato e dedicato, ricavato all’interno dell’ambulatorio pediatrico e di medicina generale del paese delle miniere. Qui le madri potranno allattare i loro bambini in tranquillità e lontane da occhi indiscreti. Questo progetto, realizzato in collaborazione con Unicef e Usl Toscana Sud-Est, si inserisce nelle iniziative previste per la Festa della Mamma, in programma questo week end a Cavriglia. Domani, infatti, alle 17, presso la Biblioteca “Rambaldo Macucci” di Castelnuovo, sarà presentato il libro di Irene Arditi dal titolo “Profumo di cucciolo”, in collaborazione con l’Associazione “LiberiLibri” . Racconta la personale storia di mamma dell’autrice, con toni toccanti e assolutamente reali, dal momento che si tratta di un’esperienza vissuta.
Già negli anni passati il Comune di Cavriglia aveva mostrato particolare sensibilità verso i temi legati alla genitorialità e all’infanzia, prevedendo la realizzazione di parcheggi riservati di colore rosa per facilitare i genitori che portano con sé i figli nello svolgimento delle occupazioni e degli impegni quotidiani. Adesso questo nuovo progetto, che vuole lanciare un segnale alle madri, quello di fermarsi e di riprendersi i propri spazi, tutelando il neonato in una delle sue funzioni vitali, ovvero il momento dell’allattamento.
“Con l’inaugurazione del Baby Pit Stop di oggi – ha detto il Sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni – il Comune di Cavriglia prosegue la sua attenzione relativamente alle politiche sociali e al sostegno alla genitorialità. Già nel corso degli anni passati erano state poste in essere iniziative di tale tipo”. “Predisporre nei territori i presidi del Baby pit stop- ha commentato la dott.ssa Stefania Mugnai responsabile dei servizi consultoriali della zona Valdarno- ha un duplice valore : il primo è l’attenzione che l’istituzione dedica alle donne che allattano, per garantire uno spazio per allattare, in un luogo riservato e confortevole . Il secondo, ancora più importante, è quello di mettere sotto i riflettori, sottoponendo all’attenzione di tutta la comunità il tema dell’allattamento. L’allattamento al seno – ha aggiunto – non è solo un momento esclusivo fra mamma e bambino, ma tutta la comunità appunto deve sostenere questa pratica. “ Ci vuole un villaggio per crescere un bambino “ cita un vecchio proverbio africano. La famiglia non basta , ci vuole una rete più ampia , una comunità che sappia offrire ulteriori relazioni e opportunità di crescita. La Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, sottoscritta anche dall’Italia, prevede che il benessere e gli interessi dei bambini e dei ragazzi siano da considerarsi sempre preminenti rispetto a quelli degli adulti”.

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