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Piero Braglia. 1000 panchine tra i professionisti

Con il suo Gubbio di scena questa sera al Barbetti per la gara play off contro l’Entella il nostro amico Piero Braglia taglierà il traguardo delle 1000 panchine fra i professionisti. Panchine importanti certo, ma che a mio avviso non hanno reso piena giustizia al tecnico grossetano. Con una certa disinvoltura, a volte il personaggio Braglia si liquida in due, tre parole tipo: “non è diplomatico, non si presenta nel modo giusto”. Oppure…”Si bravo tecnicamente ma per il resto…” .E cosa vuol dire il resto, scusateci tanto? Perché, per rimanere in alto, personaggi come Sarri o Allegri sono campioni di diplomazia e anche del cosiddetto bon ton? Allora meglio dire come Piero sia rimasto nei gangli del sistema molto spesso dominato da forze interne o esterne ma non sempre pienamente compatibili con il valore e le reali capacità di una persona. Ma questo vale ovunque, nel giornalismo ed in qualsiasi attività lavorativa dove non sempre il merito è necessariamente in linea con il riconoscimento. Al di là di questo, la carriera di Braglia in panchina e prima da calciatore resta notevole. Da noi si ricorda per la doppia apparizione a Montevarchi e, addirittura, la tripla a San Giovanni in un decennio bello ed anche tormentato per la società azzurra.
Era lui a guidare i rossoblù nella fantastica giornata di Lugo di Romagna e gli azzurri nello spareggio della Sangio col Frosinone che, volente o no, rimane il punto più alto mai toccato nei 96 anni di vita del club del Marzocco . Oggi quindi io alzo il calice brindando alle 1000 panchine di un amico innanzitutto, la cui stima reciproca va oltre una scarsa frequentazione. Ma le persone, come si dice, a volte si intendono e si capiscono al volo…

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