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Nicola Telari, un valdarnese alla testa del…Giro d’Italia

Non in bici, non sui pedali, ma a bordo di una vettura. Il sudore non sarà quello lasciato dai corridori sull’asfalto della nostra penisola, ma il compito è comunque impegnativo ed importante. Nicola Telari, 48 anni, da Mercatale è la voce della…strada del Giro d’Italia, colui che informa la gente su cosa accade in corsa attimo dopo attimo.
“Sin dal trasferimento il mio compito è quello di aggiornare le persone su cosa accade, fughe, ritiri, ma anche curiosità legate alla tappa e alla storia della corsa rosa. 170-180 km al giorno di media senza..staccare, alla fine arrivo anche io al traguardo distrutto o quasi, credimi.

Nicola ,figlio di un importante giudice di ciclismo, come hai iniziato?

Vero che in casa ho respirato sempre l’aria giusta però da piccolo mi piaceva il calcio, anche giocare a pallone. Poi ho provato, con scarsi risultati, a salire in bici. Lo speaker? Nel lontano 1992, vicino a casa, per la grande corsa di Mercatale. Una passione totalizzante, a 16 anni si può dire che vivevo di ciclismo H24. Oggi, al mio 18° Giro vivo forse la cosa con maggior distacco…ma resta comunque un grande amore per questo mondo”.

Ci sono altri valdarnesi al giro d’ Italia…

Si. C’e’ Danilo Pierazzini di San Giovanni che si occupa della cartellonistica e poi…come non potrei qui ricordare il grande Ercole Mealli per anni nell’organizzazione della corsa o la stessa Elena Forzoni, sempre di Castelfranco di Sopra”.

18 Giri d’Italia, ma anche Sanremo, Strade Bianche, Lombardia e tutte le corse della Rcs…

Un bel mondo, con tanti ex corridori soprattutto, che ci fanno allegramente compagnia e con i quali ho stretto grande amicizia. Non è un luogo comune definire quella del Giro e del ciclismo come una grande famiglia…”

Sono giorni di lutto e di dolore per ciò che stiamo vivendo in Emilia Romagna. Ed è un Giro falcidiato dal maltempo come non mai.

Forse simile a quello del 2013 vinto da Nibali, ricordo pioggia e neve con tappe ridisegnate purtroppo come in questa edizione. Bisogna dire come il cambiamento climatico in corso abbia cambiato le cose. Il Giro ha una collocazione difficile che si presta a tutto. Lo scorso anno non è caduta una sola goccia di pioggia per esempio…”

Tanti ritiri, qualcuno forse un po’ sospetto. Non pensi e non temi che qualcuno oramai scambi la nostra corsa rosa come preparazione per il Tour?

Forse accade per i velocisti, ma gli uomini di classifica vengono per vincerlo, anche perché al mondo di oggi l accoppiata Giro-Tour credo sia quasi impossibile da realizzare. Escluderei questo fatto.”

Quale corridore ti ha impressionato?

Remco Evenepoel, il campione del mondo, e nonostante il ritiro dalla corsa. Spaventoso il suo impatto con il ciclismo fin dalle categorie giovanili, così come Pogacar, che nell’arco di un breve lasso di tempo ha conseguito risultati incredibili…”

Resta una settimana ancora di Giro da consumarsi,meteo permettendo, sulle montagne alpine più belle ed impegnative. Comunque vada, davanti alla corsa, un valdarnese solo…al comando.

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