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“Le scelte della Regione, avallate dalla politica locale, hanno portato ad un disastro della sanità”. L’attacco di Fratelli d’Italia

“Le ricadute delle scelte regionali, avvallate dalla politica locale con accordi al ribasso, hanno determinato la disastrosa situazione che stiamo vivendo”. La sanità è stata al centro di un duro intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri, che ha presentato una interrogazione per chiedere se c’è davvero il rischio che la Centrale operativa 118 ed emergenza di Arezzo venga chiusa conservando solo la Centrale operativa 118 di Siena. “Vanno garantiti i servizi sanitari di emergenza alla popolazione di Arezzo e dei Comuni limitrofi”, ha aggiunto Veneri. Fdi si è poi soffermata sulla situazione dei vari ospedali dell’aretino. Sulla Gruccia è intervenuto l’assessore del Comune di Montevarchi Lorenzo Allegrucci, il quale ha ricordato che tre anni fa il nosocomio valdarnese è stato riconosciuto dalla Regione come di primo livello. “Ma questo non si è tradotto in un potenziamento e maggiori servizi – ha aggiunto – Il presidio di vallata ha un bacino di utenza fino a 150mila persone. Con la chiusura del pronto soccorso all’ospedale Serristori di Figline Valdarno, si registrano 140 accessi al giorno: numeri insostenibili e troppi disagi. Risulta poi che la psichiatria sarà depotenziata, e la stessa cosa sta succedendo per neurologia con una diminuzione di posti letto. L’amministrazione comunale di Montevarchi ha scritto un documento condiviso con i sindacati provinciali del settore per chiedere risposte a Giani”. C’è poi il tema legato ai pronto soccorso. “Sono soltanto la punta dell’iceberg dell’agonia della sanità territoriale – ha spiegato Veneri – A causa della cronica carenza di organico non riescono ad assistere adeguatamente i residenti. A tutto ciò vanno ad aggiungersi le tensioni del mondo del volontariato alle prese con la mancanza di adeguati sostegni regionali e con un numero di volontari sempre più ridotto. Dalla Valtiberina alla Valdichiana, dal Valdarno al Casentino ci ritroviamo con quattro vallate in grande affanno dal punto di vista della sanità complicata da una viabilità a dir poco accidentata”.
Secondo Fratelli d’Italia tutto ciò certifica quello che è stato definito il fallimento delle aree vaste volute dal duo Rossi-Saccardi, e perpetrato dalla Giunta e dal Consiglio, con pesanti disservizi che stanno pagando i cittadini. “Mega distretti sanitari che hanno isolato sempre di più le vallate e le zone montane dalle città”,  ha proseguito Gabriele Veneri, che ha poi parlato dei medici di famiglia. “Con un mese di ritardo sono state rese note le zone carenti di medici di medicina generale per tutta la Toscana ed è stato ridotto il numero complessivo delle zone carenti nella provincia di Arezzo. Questo, come segnalato da Filippo Billi di Fdi Cortona – ha continuato –  ha portato, come misura di emergenza, a innalzare il numero massimale di pazienti assistiti dal medico di famiglia a 1800, una soluzione che offre minori garanzie di servizio ai pazienti. Altra questione spinosa sono i criteri per partecipare al bando per i medici di medicina generale, criteri diversi per i diplomati e per i corsisti. Non sarebbe il caso, per i corsisti, di inserire un criterio che premi chi già ha prestato servizio nel territorio nel Comune dove poi farà domanda?”.

 

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