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I numeri del Valdarno sul gioco d’azzardo. Simona Neri: “Coinvolge sempre più cittadini in modo trasversale “

Nella giornata di ieri al Museo del Cassero di Montevarchi si è parlato di ludopatia e sono stati presentati i numeri relativi alla raccolta gioco nei comuni del Valdarno Superiore. Iniziativa organizzata dal SerD Valdarno – USL Toscana Sud Est in collaborazione con ANCI Federsanità, Libera e tante associazioni del terzo settore.

“Sono molto amareggiata dalla notizia di pochi giorni fa. La Commissione VI Finanze della Camera dei Deputati ha dato il via libera all’emendamento che modifica il comma 728 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2020 e che riguarda la disciplina dell’utilizzo e dell’analisi dei dati registrati e trasmessi dagli apparecchi da intrattenimento – ha detto Simona Neri, Rappresentante ANCI dell’Osservatorio Nazionale di contrasto al gioco d’azzardo – Da ora in avanti questi dati non saranno più in nostro possesso. Sono “numeri” fondamentali per le istituzioni sanitarie e locali: capire come si gioca, quanto si gioca, a cosa giocano i giovani, è fondamentale per elaborare politiche di contrasto specifiche ed efficaci”.
Per Neri questo rappresenta un atto a dir poco “castrante”. “Ma non sposterà di una virgola la volontà di tutti gli attori dei nostri gruppi inter-istituzionali di continuare a contrastare gli effetti devastanti della patologia da gioco d’azzardo che coinvolge sempre più cittadini in modo assolutamente trasversale su generazioni, genere e fasce di reddito – ha aggiunto – Allo stesso modo si assiste in questi giorni al tentativo di sbloccare o divieti di pubblicità e proposte di compartecipazione al gettito erariale anche da parte di Regioni ed Enti Locali. Sono tanti anni che ormai mi occupo di questo tema, non ho mai assistito ad una presa di coscienza vera del Governo su questa problematica sociale e sanitaria e soprattutto alla volontà di regolamentare con una legge quadro la materia – ha detto ancora l’ex sindaco – Una quantità inimmaginabile di risorse che entrano nelle casse dello Stato ma anche delle associazioni criminali, che va di pari passo all’impoverimento culturale delle nostre comunità”.
“Scaldano il cuore invece le decine di bambini ed adolescenti che in questo momento, nella piazza davanti a noi, stanno giocando a scacchi – ha sottolineato Simona Neri – una passione nata grazie ad uno dei progetti di prevenzione e sensibilizzazione finanziati dal piano di contrasto regionale. Gioco sano e confronto in alternativa ad un gioco che isola e che progressivamente porta alla perdita di rapporti sociali, familiari e lavorativi. Grazie alle associazioni ed ai volontari che in questi anni hanno fatto prevenzione nelle scuole, nei circoli, negli ambienti culturali. Accanto ai nostri straordinari operatori sanitari sono degli alleati indispensabili”.

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