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Mostra fotografica all’interno del Mercato Coperto degli Agricoltori di Montevarchi

Il  9 giugno prossimo sarà inaugurata al primo piano del Mercato Coperto degli Agricoltori di Montevarchi la mostra fotografica “Kongo immagini lungo il fiume” di Pierangelo Marella. Sarà anche l’occasione per ascoltare l’autore nel suo racconto e di vedere le immagini che lo hanno accompagnato. L’esposizione segue le acque che dal vulcano Nyiragongo, ai confini con il Rwanda, scendono nel lago Kiwu, dove vive una popolazione di pescatori che deve riuscire a pescare in un lago pieno di metano. Il viaggio prosegue poi verso il grande lago Tanganyika, ricco di pesce, passando per zone abitate da numerose etnie, tra cui i Batua, e attraversa zone montane caratterizzate da conflitti per il controllo delle risorse, che spesso sfociano in violenti conflitti etnici. Da Kisangani inizia la navigazione del fiume Congo.
L’autore ha viaggiato a bordo di diverse chiatte legate tra loro e spinte da un rimorchiatore, una sorta di villaggio galleggiante che scende il grande fiume, fermandosi, anche per giorni, in ogni villaggio, isola o città lungo il fiume. Pierangelo Marella ha raggiunto due città, Kinshasa e Brazzaville, che sono le capitali dei due stati confinanti che prendono il nome dal fiume: la Repubblica democratica del Congo e la Repubblica del Congo, a solo un chilometro una dall’altra, dove iniziano altre rapide. Lo scopo di questo racconto fotografico è dare risalto alla bellezza insita nella vita quotidiana che si svolge lungo il corso di un grande fiume, scoprendo che il suo scorrere è luogo di vita, caratterizzato da
felicità e infelicità.
Pierangelo Marella, oltre che viaggiatore e fotografo, è il volto e le mani dell’Azienda Agricola Le Sorgenti, azienda biologica che fa parte del Mercato Coperto degli Agricoltori. “Tutte le fotografie mostrano la vita reale come ho potuto osservarla dal mio punto di vista di estraneo, senza calcare la mano, come spesso accade ai reporter professionisti, su situazioni di povertà, difficoltà e ingiustizia, che pur sono presenti, e scegliendo invece di
ritrarre volti e momenti quotidiani della vita sul fiume –  ha detto Marella –  È stata per me l’occasione di convivere con una società che vive, commercia e viaggia sull’acqua, che abita su palafitte, impiegando gusci di noce come mezzi di trasporto. E ho potuto conoscere famiglie che si alimentano di quello che gli offre il territorio, fino a che la salute li assiste”.

 

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