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Il Pd di Montevarchi: “La maggioranza si è spaccata sui servizi cimiteriali. E’ allo sbando”

“La maggioranza che governa Montevarchi, a seguito dell’ordinanza  Chiassai, che prevede sepolture solo al mattino, si spacca. Quello che è accaduto martedì scorso in consiglio comunale ha dell’incredibile”. Il Partito Democratico attacca l’esecutivo e i consiglieri che l’appoggiano, parlando apertamente di una frattura all’interno di chi amministra Palazzo Varchi. “Mentre si discuteva dell’abrogazione del provvedimento riguardante i nuovi orari dei servizi cimiteriali, la maggioranza è andata in tilt – hanno detto Elisa Bertini, Samuele Cuzzoni, Luciano Rossetti e Letizia Baldetti – Come opposizione, noi del Partito Democratico, insieme agli altri gruppi di minoranza, abbiamo presentato una mozione che chiedeva di rivedere la decisione di limitare i servizi di tumulazione, inumazione e traslazione ai soli orari mattutini, decisione che recherebbe non pochi problemi ai cittadini e alle cittadine della nostra comunità”.
Per il Pd infatti questo provvedimento produrrà due effetti deleteri. “Il primo è che in questo modo si colpevolizza gli operai comunali, e il secondo è la riduzione del servizio agli utenti, senza neanche prevedere una riduzione dei costi. Quello che poi è successo -hanno detto i consiglieri – è indicativo di come la maggioranza di questa città sia allo sbando e all’improvvisazione. Prima, parte della maggioranza è uscita dalla sala consiliare, dimostrando insensibilità al tema e menefreghismo rispetto ad un tema molto impattante sulla gestione dei servizi nella nostra città. Poi, pensando di aver fatto bene i conti, durante la votazione è successo l’impensabile: mentre l’opposizione ha votato compatta e favorevole – ha sottolineato il Pd – la maggioranza si è frantumata. Il sindaco Chiassai Martini e i consiglieri Angelo e Alessia Salvi hanno votato contro, mentre Pecoraro e Rossi si sono astenuti. Una frattura incredibile! Un segnale importante che misura il clima pesante all’interno di una maggioranza spaccata dopo le elezioni provinciali e non più in sintonia come una volta”.

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