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Arezzo: bilancio dell’amministrazione provinciale bocciato dal gruppo “Comuni per la Provincia”

L’assemblea dei Sindaci, riunita in Sala dei Grandi ad Arezzo, ha espresso parere favorevole al bilancio preventivo 2017 dell’Amministrazione provinciale, promosso da 29 dei 32 comuni presenti, in rappresentanza di 190.778 abitanti e quindi in numero superiore al quorum richiesto che è della metà più uno dei residenti.
Il presidente Roberto Vasai ha sottolineato le caratteristiche di una manovra elaborata in una situazione di emergenza normativa e finanziaria per le incertezze su ruolo e futuro degli Enti dovute alle scelte del Governo nazionale.
Spiegazione che non ha convinto “Comuni per la Provincia”. “Siamo preoccupati per le condizioni finanziarie, le ripercussioni sugli abitanti e sul patrimonio edilizio e infrastrutturale – ha detto il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini a nome del gruppo consiliare – e abbiamo votato contro per non essere complici e corresponsabili di gravi criticità perpetuate soprattutto da un Governo che inspiegabilmente non trasferisce le risorse necessarie e dal lassismo di chi amministra l’ente aretino.
Da mesi – ha proseguito – denunciamo l’assenza di garanzia per un minimo livello di efficienza per le funzioni rimaste, come la gestione di strade, scuole e ambiente; tutto ciò a rischio della sicurezza dei cittadini e dei nostri figli.
pncora una volta i numeri ci danno ragione: l’approvazione del bilancio di previsione 2017, già rinviata per due volte nell’anno, incassa il parere sfavorevole del Collegio dei Revisori, non per questioni formali come le ha definite Vasai, ma sostanziali, dovute a un incremento spropositato della entrate tributarie per 698 mila euro a cui si aggiunge una previsione di alienazione degli immobili che passa da 3,2 e 5,1 milioni di euro. Introiti che saranno destinati all’estinzione dei mutui. I Revisori hanno bocciato queste previsioni rilevando il conseguente perdurare del mancato rispetto di obiettivi di finanza pubblica”.
Chiassai Martini conclude ricordando che la Corte dei Conti ha chiesto un adeguamento entro 60 giorni delle modalità di accantonamento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e definendo “intollerabile” la gestione dell’ente.

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